
Ulrich Stielike, il libero di Ketsch, nel Baden Wurttemberg, fu l'impersonificazione del Male nel calcio europeo di fine 70-metà 80. La sua carriera professionistica comincia con il Borussia M'gladbach, col guale porta a casa tre scudetti e una Coppa Uefa ai danni del Twente nel 75, ma purtroppo perde la finale di Coppa Dei Campioni contro il Liverpool nel 77.
Si trasferisce a Madrid, sponda Real, dove vince altri 3 campionati e una Coppa Uefa, ma viene nuovamente segato dal Liverpool in finale di Coppa Campioni nell'81.
Perfido baffo in stile Wermacht, era un luminare delle entrate omicide sulle gambe, dispensava morte e dolore tra i centravanti avversari, e si ergeva, satanico e trionfante in mezzo all'infuriare delle battaglie di quegli anni, quando i Mercoldedì di Coppa sembravano dirette dal fronte afghano.
Memorabile la sua battaglia con Lele Oriali ai Mondiali dell'82 dove fu l'ultimo dei suoi ad arrendersi, un kamikaze che non voleva rassegnarsi al fato che gli dei del pallone avevano disegnato per quella finale.
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